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Laura Vincenzi Lettere di una fidanzataUn lungo cammino ci ha portati fino all’avvio dell’inchiesta diocesana nella causa di beatificazione e canonizzazione della serva di Dio Laura Vincenzi. È partito da lontano, da quel giorno di aprile del 1987 in cui in una chiesa gremita di persone divennero note parole che continuano a destare stupore: “Signore Dio, ti ringrazio dei doni bellissimi che mi hai fatto in questi quasi ventiquattro anni di vita”. [...] La sua è anche un’intensa esperienza ecclesiale. Vive con convinzione nella chiesa della famiglia, della parrocchia, della diocesi, dell'Azione Cattolica, dei monasteri e delle comunità di vita consacrata, degli incontri ecumenici, dei vivi e dei santi (amava Mottatonda come luogo di preghiera). Una chiesa secondo il concilio, nel cui spirito è cresciuta.

La canzone "Laura canta insieme a noi" vedi il video

La storia di Laura raccontata a Telepace, con intervista a Patrizio Fergnani - 15 aprile 2021

 

Vorrei che la mia vita fosse sempre un canto al Signore

Laura Vincenzi nasce a Ferrara il 6 giugno 1963. La famiglia risiede a Tresigallo, dove Laura frequenta la scuola elementare e le medie. È una bambina attenta, curiosa, allegra e riflessiva nello stesso tempo.

Conosce l’Azione Cattolica Ragazzi e partecipa con entusiasmo alle sue iniziative, oltre alla vita parrocchiale. È sempre aperta a nuove conoscenze e amicizie.

Dal 1977 frequenta il liceo “Ariosto” a Ferrara. Si impegna negli studi, è precisa e puntuale, ma anche vivace e disponibile con i compagni, che apprezzano la sua coerenza con il vangelo nel quale crede. Attenta osservatrice, imita con bravura le persone.

Nell’estate dopo la maturità conosce Guido con cui si fidanza nell’agosto del 1983. Guido vive a Roma. La loro storia è fatta di telefonate, incontri, ma soprattutto di tantissime lettere. Scrivono anche un diario di coppia, condividendo le loro riflessioni. Riconoscono in Dio la fonte del loro amore.

Nel 1982 Laura si iscrive alla Facoltà di Lingue all'Università di Bologna, che frequenta con alcune amiche del liceo.

Nel luglio 1984 compare il sarcoma al piede sinistro e nel gennaio 1986 le viene amputato l’arto. Laura affronta la malattia scegliendo di reagire per continuare a vivere in pienezza, con consapevolezza e responsabilità. Continua a dare esami all’università e a frequentare attivamente la parrocchia e il gruppo nell’Azione Cattolica. Nell’ottobre 1986 si rilevano metastasi ai polmoni e il 4 aprile 1987 muore nella sua casa a Tresigallo.

Pochi giorni prima di morire scrive una lettera al vescovo di Ferrara considerata il suo testamento spirituale. Nel 1985 aveva scritto: «Tutta la nostra vita è una continua sfida, da parte di Dio, all’Amore; sì, perché non c’è niente da fare, la chiamata principale e comune a tutti è l’Amore ed io rispondo a questa «vocazione» amando il mio fidanzato con attenzione, dolcezza, vitalità, fedeltà…, rispettando i miei genitori, studiando sodo, impegnandomi in una crescita cristiana che avvalora il mio servizio».

Laura Vincenzi Lettere di una fidanzata

Un lungo cammino ci ha portati fino all’avvio dell’inchiesta diocesana nella causa di beatificazione e canonizzazione della serva di Dio Laura Vincenzi. È partito da lontano, da quel giorno di aprile del 1987 in cui in una chiesa gremita di persone divennero note parole che continuano a destare stupore: “Signore Dio, ti ringrazio dei doni bellissimi che mi hai fatto in questi quasi ventiquattro anni di vita”. In una lettera recapitata a mons. Luigi Maverna, allora arcivescovo di Ferrara-Comacchio, una giovane donna, poco tempo prima di lasciare questa vita terrena, scriveva il suo testamento spirituale.

Di questa vita si scrisse fin da subito: una breve biografia di Giovanni Raminelli, una raccolta di sue lettere e pagine di diario a cura del fidanzato Guido Boffi, un periodico intitolato “Il fiore della Bassa”, articoli fin sull’Osservatore romano. Laura aveva lasciato un segno nell’esistenza di coloro che l’avevano incontrata. Don Giuseppe Cenacchi, già direttore della Voce, scriveva nel 1988, a un anno dalla morte: “nel disegno provvidenziale Dio-Padre chiama ad ogni ora del giorno. Laura ha risposto all’appello con assoluta puntualità”.

Nell’ultimo decennio gli amici di Laura e l’Azione Cattolica di Ferrara-Comacchio hanno proposto alla chiesa diocesana l’avvio della causa di beatificazione e canonizzazione e operato per far conoscere la serva di Dio. La mostra Nulla è per caso, curata dall’Ufficio comunicazioni sociali diocesano, dal 2016 è stata ospitata in molte parrocchie dentro e fuori la diocesi, raggiungendo anche la cappella dell’ospedale Careggi di Firenze e il Salone d’onore del Palazzo comunale ferrarese. L’esposizione della mostra ha inoltre accompagnato diversi momenti della vita ecclesiale della diocesi. Sotto gli occhi dei visitatori si srotolava un cammino esistenziale sempre più teso all’essenziale, incentrato sull’amore e sull’affidamento a Dio e si dipanava un vissuto straordinario nella sua apparente ordinarietà.

Tanti negli anni gli interventi sulla “Voce di Ferrara-Comacchio”, che hanno offerto una profonda lettura dell’esperienza cristiana di Laura, e nel 2019 le è stata intitolata la Scuola diocesana di teologia per laici.

È stata promossa la riedizione con l’AVE delle Lettere di una fidanzata curate da Guido Boffi e le presentazioni si sono susseguite in diversi luoghi, Tresigallo, Ferrara, Comacchio, Firenze, con grande partecipazione. Nella presentazione al libro mons. Gian Carlo Perego scrive: “Leggendo le lettere di Laura non si può non restare colpiti dal grado di maturazione spirituale di questa ragazza di Azione cattolica del basso ferrarese” e conclude affermando che Laura è “un dono per tutta la Chiesa”.

In Laura stupisce la capacità di tenere insieme dimensioni che appaiono in conflitto e inconciliabili: la pienezza della vita terrena e l'intuizione dell'eterno; la coltivazione dei desideri con passione e la maturazione del distacco dai propri progetti ("amare il mondo con distacco interiore"), la formulazione di scelte razionalmente ponderate e l'affidamento a Dio. Anche negli anni della malattia continua a coltivare l'attenzione per gli altri, una grande disponibilità all'ascolto e all'accoglienza e un servizio educativo in parrocchia. La sostengono la preghiera costante e l’appuntamento quotidiano con la Parola e l’eucarestia. La sua è anche un’intensa esperienza ecclesiale. Vive con convinzione nella chiesa della famiglia, della parrocchia, della diocesi, dell'Azione Cattolica, dei monasteri e delle comunità di vita consacrata, degli incontri ecumenici, dei vivi e dei santi (amava Mottatonda come luogo di preghiera). Una chiesa secondo il concilio, nel cui spirito è cresciuta.

L'esperienza cristiana di Laura non si identifica con la sua entusiastica appartenenza all'Azione Cattolica, ma l’AC di Ferrara-Comacchio si è fatta parte attrice della causa di beatificazione, ritenendo la sua testimonianza significativa per tutti e in ogni tempo. Laura ha una parola anche per i nostri giorni difficili: «Questa capacità di sorridere nonostante tutto è l’unico modo, secondo me, di non chiuderci aridamente in noi stessi e nei nostri problemi, ma di continuare ad essere creature vive, che cioè, con il loro modo di essere e di agire, interpellano gli altri e si sentono, a loro volta chiamate ad ascoltare e a crescere…».

Ecco il link della canzone "Laura canta con noi", composta da Patrizio Fergnani, che accompagnerà il processo di beatificazione https://g.co/kgs/UdHzkj

Per chi volesse sostenere  con un'offerta la causa di beatificazione è possibile fare un versamento su ccp n. 1027339991 Azione Cattolica Italiana - Archidiocesi Ferrara-Comacchio con causale "Donazione Laura Vincenzi" oppure  iban: IT 86 D 07601 13000 001027339991- AZIONE CATTOLICA ITALIANA ARCIDIOCESI DI FERRARA-COMACCHIO